domenica 27 gennaio 2013

ULTIMA CHIAMATA

Chiamano anno sabbatico quell'anno in cui decidi di "prenderti una pausa dalla vita" e viaggiare!
Che poi, proprio "pausa" non e'!!
Prendi la tua roba, la ficchi in un armadio ed con la poca restante rimastati la sistemi alla meno peggio in un grande zaino.
I giorni antecedenti alla partenza diventano una maratona alle olimpiadi di: 
* cose che devo fare, 
* cose che devo fare prima di domani e
* cose che non posso assolutamente rimandare.
Come la pallina di un flipper vieni catapultato qua e la e le immagini della tua vita diventano la pellicola di una video cassetta in fase di "FAST FORWARD".
Avete presente il caro e vecchio registratore?! 
Se il pulsante rewind mandava indietro "velocemente", il tasto fast forward e' l'esatto opposto!
Ci sara' poi, un susseguirsi di feste e parties ai quali assolutamente non mancherai.
Ti comprerai un'agenda od assumerai un agente per tenere a mente tutti gli appuntamenti in quella che ormai e' diventata "la maratona ai saluti".
Ci sara' poi da preparare lo zaino.
Questo lo metto qua, quest'altro in questa tasca... No no no, in questo modo non funziona.
Cosi ti ritrovi a riempirlo e svuotarlo almeno tre volte senza che il risultato cambi o migliori!
Ma finalmente ce la fai... Trovi la combinazione che sembra andare bene, occupando fino all'ultimo centimetro di quel pesante zainone che per tirarlo su ci vorrebbe una gru!
L'ultimo giorno, quello che ti separa dalla partenza, arriva piu' veloce di quanto ti aspettavi.
Nel poco tempo ancora a disposizione che hai, fai un breve riassunto e spunti dalla tua lista immaginaria tutte le cose che hai deciso di far viaggiare con te.
Ovviamente credi di aver preso tutto e non aver dimenticato niente.
Oppure credi di aver preso troppe poche cose da vestire.
Non ti preoccupare, durante il viaggio ti renderai conto di quante cose potevi lasciare a casa, perche'  inutilizzate e... Capirai quanto ogni piu' piccolo spazio nel tuo zaino sia di massima importanza.
Finalmente arriva il tanto atteso "giorno della partenza".
Per sicurezza, inizi a festeggiare gia' dalla sera prima, passando una piacevole serata in compagnia degli amici e pensando che, forse sarebbe meglio prenotare un ostello!
Si va a letto tardi, perche' poi si sa... Finisce sempre cosi'!!
E visto che.. Non avevi corso abbastanza nei giorni antecedenti, anche sulla via dell'aeroporto senti l'orologio alle calcagna!
Raggiungi Malpensa e paghi i soli "dieci euro" di parcheggio al "minuto" che richiede il parchimetro.
Ti metti in coda per il check-in lasciando lo zainone che dovresti imbarcare, ai tuoi amici, che ti guardano straniti da quella tua azione! :)
Con l'arrivo in aereoporto credi che anche la tua maratona sia finita, ma comprendi che non e' cosi', quando prendi il tuo aereo all'ULTIMA CHIAMATA!


mercoledì 23 gennaio 2013

STRAVAGANTE ELEGANZA

Un saliscendi di strade che si intersecano tra loro, regalano armonia e naturalezza a questa citta'!
Sydney e' l'ondeggiare di una barca sul mare, e' l'amaca su di un ponte, naturale nella sua posa!
Su di una passerella sfilano gli altri grattacieli, uno ad uno, senza mai abbassare lo sguardo!
Stanno la', nella loro eleganza e bellezza!
Non ti guardano, quasi non si accorgono della tua presenza, al contrario tu, rimani affascinato da tanta imponenza.


Camminare diventa sinonimo di scoperta.



ROSE BAY

SHARK BAY














Sydney sei capace di stupire e farti guardare.
Sei da vivere non da visitare.
E' da apprezzare la tua naturalezza nel posare qui in faccia all'oceano che con le sue onde non fa altro che accarezzarti, come ti accarezzo io ad ogni passo che faccio!

ROSE BAY
BONDI BEACH
Sei Manly, Bondi, Palm... E tante altre beaches!
Sei Rose, Watson e chissa' quante ancora baies!
Sei il tramonto di Cremorne Point ed il ritorno a casa by bus di Croydon.
Sei l'ondeggiare del ferry che ti porta a Manly e quello del treno che ti trasporta a Bondi.
Ti vesti di giacca e cravatta camminando a piedi scalzi.
Si, perche' questo sei tu... una STRAVAGANTE ELEGANZA! :)

venerdì 18 gennaio 2013

SUL TAVOLO IN SALOTTO

Continua il viaggio dei nostri piccoli amici.
Dopo la tranquilla farm di Trickle Hill vengono catapultati nella caotica Sydney.
Abitano tre settimane nel quartiere di Croydon, da una simpatica nonnina, ospitale e gentile.
Successivamente si trasferiranno a Cremorne Point, dove spenderanno i successivi 21 giorni.
Sobborgo tranquillo, vicino alla piccola riserva che si affaccia sull'Opera House ed Harbour Bridge.
Ellie trova lavoro in un piccolo ristorante di Balmain, come cameriera.
Dopo una prova durata un'ora e mezza, ottiene l'impiego.
Ogni tanto pare avere qualche dubbio sull'italiano... Si... avete letto bene.. sull'ITALIANO, non sull'inglese.
Ci sono volte in cui si chiede se cappucino si scriva con una P o due.
Altre volte in cui scambia CANNELLONI per CANNOLI.
E altre ancora si domanda se DISAPPARECCHIARE sia il termine corretto.
What about Carl?
Be' Carl dovrebbe aver capito che i pali della luce non cercano di schivarti.
Ed ora provate ad immaginare se un piccione facesse la cacca in testa ad un vostro amico.
Non ridereste fino a piangere?!
Be'.. Ora provate ad immaginare se quell'amico sfortunato foste voi.
Nel nostro caso e' successo che: Carl e' arrivato a casa raccontandomi che un piccione gli aveva fatto la cacca in testa ed io ero "quell'amica" che rideva fino a piangere".
Come la scena di un film romantico Carl ed Ellie passeggiano sulla camminata che si affaccia sull'acqua  mentre il sole pian piano scende fino a toccare i grattacieli.
Stendono la coperta su di un prato e brindando con un bicchiere di bianco si godono il mutare dei colori sulla splendida vista.
Ora invece come la scena di un film comico vediamo Carl ed Ellie uscire di casa verso le 8 pm.
Avevano preso appuntamento con un signore per vedere un appartamento, non lontano dalla casa in cui vivevano.
Sicuri che l'appuntamento non sarebbe durato piu' di dieci minuti, Carl ed Ellie prendono con loro due birre ed una coperta, pensando che avrebbero avuto il tempo di godersi il tramonto.
Il signore risulta essere un simpatico vecchietto ed il veloce appuntamento finisce per durare un'ora e mezza con IMPREVISTO al seguito.
Dopo aver parlato per sessanta minuti filati, finalmente il nonnino accompagna i nostri due avventurieri alla porta.
Peccato che anche lui decida di uscire sul pianerottolo, chiudendosela alle spalle.
E secondo voi dove poteva essere la chiave?!
No... non era nella tasca dei pantaloni o sotto lo zerbino, ma sul tavolo in salotto!
Carl sembra risultare l'apprendista ladrone, non stregone.
Non tira fuori chiavi dal cappello come conigli, ma bensi', viti dall'inferiate e vetri dalle finestre.
Si, avete letto bene.
Dopo avergli smontato inferiata e finestra e' riuscito ad entrare in casa per recuperare la chiave, sul TAVOLO IN SALOTTO!! :)


domenica 6 gennaio 2013

UNA CIOTOLA ED UN CANE

Tavolo numero 40.
Quattro clienti affamati ordinano drinks e food.
Sto per svigliarmela, quando, il signore accanto a me, mi chiede ancora qualcosa.
Si, ma che cos'era quel "qualcosa"?
Me lo faccio ripetere due volte, e con un sorriso a trentacinque denti gli dico "no problem".
Ok, che cavolo mi avra' chiesto?!
Faccio finta di niente, nella speranza che qualche mio collega passi vicino a quel tavolo, e la richiesta venga fatta nuovamente.
Ovviamente, nessuno passa accanto al numero 40.
Ritorno con i drinks, ordinatimi poco prima.
Ecco che mi porge gentilmente la stessa domanda, puntando il cane che, tranquillo, sta a cuccia sotto il tavolo.
Ok, a questo punto penso che potrebbe avermi chiesto una ciotola con dell'acqua.
Un minuto piu' tardi eccomi riapparire con la ciotola e le dita incrociate.
Mi ringrazia, regalandomi un sorriso!
Guardo il cane, e mentre gli faccio l'occhiolino, gli dico grazie! :)
Se non fosse spuntato da sotto il tavolo, con il suo musetto dolce, mai avrei capito che il suo padrone mi stava chiedendo una ciotola con dell'acqua! :)

Tavolo numero 10.
Una coppia. Lui e lei.
"Would you like anything to drink?"
Il ragazzo mi ordina una birra, dal nome, a me, sconosciuto.
Dopo avermelo ripetuto due volte, gli sorriso, segnando sul mio docket book, quanto mi sembrava di aver "capito".
Mentre mi dirigo verso l'angolo adibito a bar, passo davanti al frigo.
Eccola li, la birra che mi ha ordinato un attimo prima.
Hahn qualcosa... Ne sono certa, dev'essere lei.
Ritorno al tavolo con cavatappi, birra e bicchiere.
Mi sorride, ringraziandomi.
Si, era proprio lei... Hahn qualcosa... :)

Tavolo numero 45.
Altra coppia. Probabilmente marito e moglie.
Stessa domanda e la storia si ripete.
Un'altra birra, ma quale sara' delle tante?
Paragono la pronuncia del signore alla lettura di una prescrizione medica.
Questa volta non ho scelta.
Chiedo al mio collega, se gentilmente puo' portare il bicchiere di bianco alla moglie e chiedere "nuovamente" al marito cosa vorrebbe da bere.
Semplice... Una CROWN LAGER.


giovedì 3 gennaio 2013

CAPODANNO IN INFRADITO

Mia cara Serena, noi e' cosi' che abbiamo passato il capodanno... in INFRADITO!
Con il caldo di quell'estate australiana a cui devi ancora farci l'abitudine.
Con il sole che da luce alla citta' ed i fiori che la profumano, di una fragranza intensa.


Sydney era magica la notte del 31 dicembre.
La notte in cui l'anno passato passa il testimone a quello che verra'.


Gli abitanti di Sydney sono circa quattro milioni, in citta' ce n'erano circa tredici milioni in vista del capodanno.
Quanti volti ho visto, camminando per le sue vie.
Sono tutte da esplorare.
Tutte da curiosare, ma soprattutto da vivere.
Le decorazioni appese qua e la, ti ricordano che il periodo in cui stai vivendo e' quello natilizio, il periodo in cui babbo Natale, sale sulla sua slitta e cavalca il cielo di tutto il mondo, per consegnare i regali.
Vicino alla nostra attuale casa, c'e' una piscina di libero acceso.
Si trova lungo una passeggiata che si affaccia sull'Opera House e sull'Harbour Bridge.


Ho respirato a fondo, osservando il paesaggio, e piu' ripetutamente mi sono chiesta se quello che sto vivendo e' un sogno!
"Non svegliatemi", ho detto con un filo di voce, "lasciatemi sognare, lasciatemi vivere il mio sogno".
"Lasciatemi curiosare e scoprire".
Non e' ora che voglio svegliarmi.
Voglio continuare a camminare in infradito ancora per un po'.

mercoledì 2 gennaio 2013

150 DOLLARI ED UN CUCCHIAIO

Puo' capitare a tutti che un cucchiaio cada.
Si, e la situazione si colplicherebbe se quel cucchiaio finisse accidentalmente sulla camicetta di una cliente.
Questa e' la vicenda del mio primo giorno di lavoro qui a Sydney.
Una coppia, all'apparenza gentile e molto dolce, era seduta al tavolo numero 42.
Mi ordinano un piatto di gnocchi al pesto ed una pizza da condividere.
Ricevo molti complimenti, raccogliendo i piatti svuotati da questi clienti cosi' affamati.
Accidentalmente un cucchiaio mi scappa dalla mano, cadendo proprio sulla camicetta della ragazza.
Avete presente la versione RALLENTATORE dei film?!
Ho visto me stessa fare un triplo salto mortale, mentre il cucchiaio continuava inarrestabile la sua folle corsa.
Il sorriso di due minuti prima, svanisce dai loro visi.
Gli occhi dalla forma dolce, prendono una piega diversa.
Ok. Qualcuno sa se per caso il telecomando del film: CAMBIA LA TUA VITA CON UN CLICK" esista veramente?
No, perche' se cosi' fosse, mi sarebbe bastato schiacciare il tasto REWIND, per riavvolgere il nastro della video-cassetta.
Preparo cavallo, scudo e lancia per affrontarli.
In meno di mezzo secondo vengo disarmata. finendo al suolo.
"Ok signora non si preoccupi, le assicuro che con l'acqua frizzante la macchia scomparira'!".
Il volto della ragazza non sembra molto convinto, ed il mio? Ancora meno.
Ritorno trenta secondi piu' tardi con una mezza frizzante ed un tovagliolo.
Be', il risultato finale gia' lo sappiamo. La macchia li era e li e' rimasta.
Cercando di migliorare la situazione le dico "spero proprio che dopo non dobbiate uscire".
Ok Carmela, forse era meglio continuare a dirle sorry.
Mi volto verso il ragazzo, continuando nella mia serie infinita di mi dispiace.
Incontro nei suoi occhi un fulmine, seguito dal tuono della sua voce.
Il colpo finale e' stato: "questa camicetta l'ha pagata 150 DOLLARI".
Ok Carmela, la situazione non e' grave, e' GRAVISSIMA.
Sulla mia testa e' comparsa la famosa nuvola dei fumetti: "Se hai paura di macchiare una camicia pagata 150 dollari, lasciala appesa ad una gruccia nell'armadio".
Non ero solo finita al suolo, ormai c'ero sotto.
"Potrei parlare con il boss?" 
Ecco ci mancava anche questa.
Superando FLASH, corro a chiamare Tony, il mio collega dalla parlantina facile.
"mmm... Tony mi serve disperatamente il tuo aiuto".
Mando lui nella fossa dei leoni, adagiandomi sugli spalti dell'arena.
Il risultato?
Tony ha lasciato il suo numero alla cliente, dicendole di chiamarlo e ripassare per lasciarle il corpo del reato che avrebbe portato in lavanderia.
Non e' piu' ripassata e noi ancora oggi ci chiediamo se la povera camicetta sia stata lavata e chiusa al sicuro nell'armadio! :)

Tenete presente che tutta la vicenda e' successa in inglese.
Vi ho messo i sottotitoli in italiano. :)