sabato 18 maggio 2013

CHIEDIMI SE SONO FELICE

Non ho programmi per il resto della vita, non ne avrei nemmeno per domani, ma trovandomi in farm, so che mi aspettera' una dura giornata lavorativa!
Oggi pomeriggio sono andata a ritirare le lenzuola stese sullo stendi biancheria della casa accanto..... Mi sono sentita libera di poter camminare con i quattro stracci che indossavo, le calze e le infradito, che insieme proprio non vanno d'accordo, ed ho pensato che avrei potuto anche camminare nuda, che li nessuno mi avrebbe vista!
Mi sono sentita in qualche modo.. Libera!
Penso al giorno della partenza ed al primo periodo di vita australiana a Melbourne!
Ricordo di aver sofferto parecchio ed aver riflettuto molto, ponendomi sempre gli stessi interrogativi.
Avevo lasciato tutto.. Il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici, i miei hobbies... Tutto!
E' stato difficile.
Amavo la mia vita prima della partenza e provavo rabbia nei confronti di chi, raccontava essere scappato dall'Italia e che, probabilmente, non ci sarebbe piu' voluto tornare!
Provavo rabbia anche per chi, diceva che l'Italia non aveva piu' nulla da offrirgli.
Sono passati circa otto mesi da quel periodo... Questa terra mi ha regalato molto piu' di quanto mi aspettassi.
Ripartirei altre mille volte, con la gioia di ritornare e raccontare cosa i miei occhi hanno visto e la mia anima vissuto!
La vita non regala solo momenti belli, ma ci sono anche quelli che piu' comunemente vengono chiamati "bassi".
Spesso ho cercato di convincere me stessa, credendo che la miglior via per uscirne sia quella di sorridere. 
Perche' invece non piangerci un po' su, lasciando che la luce del sole regali alle lacrime il riflesso di un arcobaleno.


lunedì 13 maggio 2013

INCOSAPEVOLI CREATORI

Mia cara scelta,
ti scrivo questa lettera perche' ne sento il bisogno.
Voglio essere sincera con te... Ti odio.
Vorrei non poterti pensare, vorrei semplicemente poterti... Accantonare!
Si, metterti nel fondo di un casetto e chiuderti la', in un armadio vecchio che ormai.. nessuno apre piu'!
Eppure, torni spesso a farmi visita.
E rieccoti qui, tra I miei pensieri... Ed io a pormi se tu sia quella giusta!
Esistono scelte sbagliate?
Oppure.. sono semplicemente quelle che chiamano “errori”?
Ed allora io mi chiedo che bisogno c'e' di chiamare una scelta sbagliata, errore?
Niente e' mai un errore!
E' una scelta SI, ma non un errore!
Porti cambiamenti, belli o brutti che siano, ma li porti.
E noi non possiamo fare altro che viverli.. con una lacrima od un sorriso!
Mia cara scelta,
ti scrivo con il cuore in mano, e la mente altrove.
Ti scrivo senza la voglia di ragioni, perche' quelle non dovrebbero mai esistere.
Portano incompresioni, che bisognerebbe evitare.. Sempre!
Guardo il cielo e la sua immensita' quasi mi spaventa, come le stelle cadenti ed I desideri mai avverrati.
Respiro a fondo, perdendomi nell'oscurita' della notte, lasciando che le dune del deserto cullino I miei pensieri, aspettando una folata di vento che li porti via!
Aspettero' la pioggia per poi vedere l'arcobaleno, che grazie ai raggi del sole, risplendera' nel cielo!
Quello stesso cielo, che tanto mi mette paura.
Guardero' sempre piu' in alto, fino quasi a spaventarmi.
E camminero' sempre piu' in la, per vedere cosa ci sara' dopo quella collina.
E se mai riusciro' a raggiungerla.. Immaginero', stupendomi di che cosa posso inventare!
Invento la mia vita, senza darle forma, ma solo sostanza.
Donandole spontaneita' in ogni suo movimento.
Siamo grandi creatori, senza nemmeno rendercene conto!




COME UN'UNIVERSITA'

Tra un'oliva e l'altra ho pensato molto a che cosa scrivere nel mio prossimo post, che diventano sempre piu' sporadici per via del poco tempo a disposizione.
Si lavora 12/13 ore al giorno e la sera si rientra a casa con la voglia di una doccia calda, una buona cena e due chiacchiere sul divano.
Questa nuova avventura ha inizio piu' di due settimane fa, con l'arrivo qui a Tolopea Downs.
E' la storia di cinque ragazzi, incontratesi down under un po' per caso.
Perche' l'abbiano chiamata Tolopea Downs ancora non l'abbiamo capito, considerando che quella “alta” non esiste.
Lontani dalla civilta', siamo finiti in questa piccola farm di olive, con una piantagione di 80.000 piante ed una piccola factory per la produzione dell'olio.
Il nostro lavoro, per quanto faticoso possa essere, pare quasi un grande gioco, un po' come quando da bambini si gioca con i trattori, le macchinine e le radioline.
Non ci sono libri sui quali studiare, banchi e sedie, ma questa puo' essere considerata un'universita', perche' le cose da imparare non conoscono la parola fine.
I farmers, Kurt e Chantal, sono I nostri insegnanti.
Non indossano giacca e cravatta e non portano nemmeno la ventiquattr'ore.
Hanno un “sapere” appreso nel tempo ed imparato da altri, che loro trasmettono a chi non e' mai sazio d'imparare.