giovedì 21 novembre 2013

LA DANZA DEL LIMBO

[...] danzo in un limbo e ne vedo la fine, eppure voglio godermi questa danza fino a che ci sarà la musica a farmi danzare.
So che finirà. So che tutto ciò che possiedo ora, tra qualche mese svanirà, come l'arcobaleno quando il sole non ha più pioggia da far risplendere.
So che tutto ciò che ora mi appartiene è un miraggio, come oasi in un deserto, eppure danzo, come foglie al vento, lasciandomi trasportare in un limbo.
Roccasecca (Frosinone)

Un limbo che non ho creato e nemmeno voluto. Mi rende forte e spesso confusa, unita alla bellezza di essere libera, perché questo limbo è libertà.
La libertà di avere tutto e niente, di poter disfare qualcosa che non si possiede [...]

lunedì 18 novembre 2013

EmOzIoNaNdOsI

A quasi un mese dal mio ritorno, conto i giorni che mi separano da una nuova partenza.
La data è fittizia, il periodo anche, ma c'è, è lì.. L'idea di ripartire, perchè viaggiare crea dipendenza.
Perchè prima di ritornare, non vedevo l'ora di riabbracciare la mia casa, ed ora che sono qua, sento la mancanza di tutte quelle emozioni, che solo viaggiando si provano.
Il desiderio di ritrovarmi in un aeroporto e non sapere dove andare o cosa fare prevale su qualsiasi altra cosa. Su quella sicurezza che si chiama casa. Sulla famiglia a portata di mano e gli amici, sempre pronti per due chiacchiere ed un drink.
Quando ho detto a mio padre dell'idea di ripartire, la sua reazione è stata tutt'altro che felicità, mentre a mia madre è sfuggita l'esclamazione: "ma che figlia che ho fatto".
Vorrebbero che mi "sistemassi", così han detto. Lavoro, casa e famiglia.
Ma quella è stata la loro strada, il loro percorso. Io per me, almeno per ora, desidero qualcosa di diverso.
Voglio intraprendere il mio sentiero, quello iniziato tanto tempo fa e percorso fino ad oggi. 
Voglio continuare a camminare con chi amo al mio fianco, perchè i dolori, se condivisi, si dimezzano, ma la gioia, se condivisa, si raddoppia.


martedì 12 novembre 2013

I NON SERVIZI DEL BEL BAESE

Torniamo a noi, a me, al mio rientro nel Bel Paese.
Si, perchè l'Italia è proprio bella, peccato che, non sia valorizzata come dovrebbe.
Atterrare a Milano mi ha dato un senso di disagio, pur sapendo che quella era casa mia.
Basti pensare ai servizi che nemmeno un aeroporto INTERNAZIONALE come Malpensa non sia in grado di darti.
Ed io non chiedo molto.
La connessione wi-fi gratuita, per esempio.
Oppure la possibilità di avere carrelli a disposizione per trasportare zaini e bagagli senza fatica fino all'uscita dell'aeroporto, ma nemmeno questo ho trovato. 
Se volevo un carrello avrei dovuto pagare DUE EURO per l'affitto e non mi sarebbero nemmeno stati restituiti.
Ed io mi chiedo: "è questo il servizio che diamo ai turisti e/o viaggiatori che arrivano nel nostro Paese?"
In fondo, credo di non stare chiedendo molto.
Non voglio fare paragoni, ma quest'osservazione devo proprio farla... Per quanto Vietnam e Tailandia siano paesi poveri, ma veramente poveri, su alcuni aspetti sono un passo avanti a noi.
Basti pensare che tutti parlano inglese, anche solo il minimo indispensabile, oppure che ci sia la possibilità di trovare il wi-fi gratuito in tutti gli hotels e locali ed ancora, la possibilità di poter utilizzare un carrello, senza doverne pagare l'affitto, ma semplicemente riposandolo al proprio posto all'uscita dell'aereoporto.
Sono servizi, semplicemente servizi. E' tanto difficile offrirli?
L'Italia ospita 40 milioni di turisti all'anno, ma un articolo su internet dice che potrebbe ospitarne molti di più, quasi il doppio, ma che manchino le strutture necessarie.
Viaggiando, ho incontrato molti italiani, e chi per un motivo chi per un altro, se n'erano andati dal Bel Paese.
Ho ascoltato storie che mi hanno lasciata allibita, e più di una volta ho pensato: "che peccato!!"
Si, che peccato, perchè l'Italia è bella.

Arpino (Lazio)
Boville (Lazio)
Piemonte

martedì 5 novembre 2013

13 MONTHS LATER

A sedici giorni dal mio rientro ho pregustato il profumo di casa.
Quella casa che spesso mi è mancata. Che pur essendo lontana, la sentivo vicina.
Sono atterrata a Malpensa, domenica venti ottobre, ricatapultata nello stesso aeroporto dal quale ero partita, esattamente tredici mesi prima.
Com'era possibile che fossi dinuovo li? Con il mio zainone sulle spalle, un'avventura nell'anima e ricordi da portare nel cuore.
La nebbia avvolgeva la pista, visibile solamente grazie alle luci posizionate lungo il perimetro.
Sono a casa, ho pensato. E' tutto all'improvviso mi parve così strano.
Un senso di vuoto mi avvolse. E' come se per un istante avessi lasciato il mondo, che fino ad un attimo prima era stato casa mia, e mi ritrovassi confinata nella mia gabbia, al "sicuro".
Una gabbia, che se non stai attento ti spezza le ali, ancor prima di capire come si usino.
Sono a casa, ho pensato dinuovo, quasi come se lo facessi per convincermi.
Quando vedi che cosa c'e' la fuori, ti rendi conto di che cosa manca all'interno della gabbia in cui hai vissuto gran parte della tua vita.

Immagine tratta dalla copertina del libro MATTI DA SOGNARE