giovedì 7 giugno 2018

SHOULD I STAY OR SHOULD I GO?

Should I stay or should I go?
Eh, bella domanda... Vado? Resto? Riparto? Insomma, che faccio? Zaino in spalla? Approfitto del visto e mi rimetto in marcia? 
E' difficile gestire la situazione quando, dopo solo pochi mesi ti sei creato la tua confort zone. E' sempre dura rimettersi in cammino, richiudere i tuoi pochi beni in uno zaino, prendere un volo e dire ok, vado. Dove poi? Le mete sono tante e quando si è in viaggio tutto il mondo ti sembra a portata di mano. Vorresti andare ovunque e vivere per un po' di qua e di la. 
C'è anche da dire che, quando si è abituati a viaggiare, ci si abitua estremamente in fretta a nuove situazioni... O perlomeno, questo è ciò che capita a me. Poi, diventa difficile ripartire. Un consiglio che darei più a me stessa che agli altri è quello di 'se la confort zone sta diventando troppo confort, rimettiti in marcia prima che ti risucchi completamente'.
Così ho deciso, riparto. 
Sul working holiday visa c'è una restrizione, quella di poter lavorare per lo stesso datore di lavoro solo 6 mesi, poi sei obbligato a cambiare lavoro. Quindi, con la scusa di dover cambiare lavoro, cambio in tutto e per tutto. Volo sulla costa west dell'Australia, dove non sono ancora mai stata. Vado a Broome, nel Kimberley. Mi è stato detto che, la regione del Kimberly è molto bella, e che da aprile a ottobre è il periodo della dry season, con temperature in media intorno ai 30 gradi. Broome è una cittadina piccola, ma che durante la dry season si anima di turisti, che vanno a scaldarsi al sole durante l'inverno australiano. Potrebbe essere un punto a favore per cercare lavoro.
Ovviamente è tutto un ma e un forse, ma si sa, quando si viaggia è sempre tutto in forse. 
Vivrò in ostello per un paio di settimane, il tempo di trovare un'accomodation e, appunto, un lavoro.
L'ostello è sempre un buon punto di partenza per fare nuovi incontri e conoscenze che potrebbero tornare utili in futuro. Poi c'è anche da dire che, se si vuole risparmiare qualche soldino si può sempre chiedere se abbiano bisogno di helpers per le pulizie. Giusto 2/3 ore al giorno per avere l'alloggio gratis. Le possibilità ci sono, sempre, basta saperle cercare. 
Quindi, detto ciò, io vado... Parto. Lascio Sydney, di nuovo. Non so quante volte l'abbia già lasciata. E' sempre stata un porto di arrivo e di partenza. Però, come si dice, chi si ferma è perduto? Mia cara Sydney... Arrivederci? 

Opera House - Vivid Sydney





giovedì 3 maggio 2018

I AM BACK ^_^

Hi there, 
ho deciso di riprendere in mano il mio blog e ridargli vita. 
Iniziai a scriverlo nell'ormai lontano 2012, quando decisi di chiudere la mia vita in varie scatole e partire alla volta dell'Australia. Da quel momento non mi sono più fermata, ho continuato a camminare, mentre il mio blog, lui si, si è fermato. 
Ho lasciato il mio blog e la mia pagina facebook morire tra le migliaia di altri link e siti internet sui viaggi che esistono in rete. Non sono una fan della tecnologia. 
La ragione principale per la quale creai questo blog era per mantenere un collegamento con chi avevo lasciato a casa. La famiglia e gli amici. A distanza di anni, ho amici e famiglia sparsi in tutto il mondo, talmente sono tante le persone incontrate.
L'ultima volta che scrissi, risale a quando ero in New Zealand. A quel tempo viaggiavo senza un computer e scrivere non era per niente facile. Dovevo farmelo prestare oppure accedere da quello dell'hotel nel quale lavoravo. Fu così che il mio blog pian piano iniziò ad essere dimenticato, da me per prima.

A distanza di anni, si possono trovare tantissimi siti e pagine che parlano di viaggi, il mio sarebbe uno in più aggiunto alla lista. Ci sono persone che vivono di questo, pubblicando foto, ricevendo visualizzazioni, guadagnando soldi con qualche click. Non male come idea, ma a me non potrebbe mai accadere, non sono abbastanza costante nelle cose e non lo sarei nemmeno in questa.

Però, ho anche incontrato viaggiatori a cui non importa nulla di siti e pagine facebook. Che viaggiano non per condividere il loro viaggio sui social, ma per raccontare le loro storie a chi incontrano lungo la strada. 

Lo scorso dicembre mi trovavo in Tasmania a percorrere la Overland track. Lungo il trekking conobbi questo ragazzo, Fred, che era partito a piedi dal very top dell'Australia (in Queensland) e aveva camminato tutta la way down fino a raggiungere la Tasmania. Nessuno sapeva nulla di lui. Non era su facebook, ne tanto meno aveva un sito. Era semplicemente Fred, con il suo zaino in spalla, il suo corpo, la sua mente e il suo cuore. Fu un incontro straordinario, di poche ore, perchè lo incontrai la sera al rifugio Nicolas Hut e la mattina dopo lui proseguì per la sua strada, con il suo passo veloce, io per la mia, con il mio passo un po' più lento e un po' più affaticato. 
Davanti ad una tazza di te, Fred raccontò a me e Elise, la mia compagna di missioni, la sua storia. E che storia, ragazzi!!! Che avventura incredibile la sua, come chissà quante avventure non pubblicate esistono.
Fred non aveva piedi, ma ali. Lui volava, non camminava. Io, invece, arrancavo sotto il peso del mio zaino. :))

Questa è solo una delle tante storie che mi piacerebbe raccontarvi. 
Sono tornata e spero di essere più costante con il mio blog e la mia pagina facebook. 

Overland Track