lunedì 7 luglio 2014

IL CAMMINO DI SANTIAGO "ed i segni"

Questo post l'ho dedico a Matteo.
Fu lui il primo a parlarmi dei segni.
Mi diceva: "fai attenzione ai segnali".
Pur non capendo bene che cosa intendesse, mi misi alla ricerca di questi segnali, e come funghi, spuntarono ovunque.
Probabilmente, i segnali, sono quelle cose che nella quotidianità rimangono nascoste, che non vediamo, e che solo un occhio vigile ed attento può percepire.
Un giorno, io, Melissa, Matteo, Patcho e Jordi stavamo per lasciare l'ostello di Castrojeriz.
Poco prima di partire mi si avvicina l'ospitalero e mi chiede: "questo è tuo?".
Osservo l'oggetto che stringeva tra le mani. 
Era una conchiglia ricamata con del filo da cucire. Il ricamo era una splendida margherita bianca.
Gli risposi di no, che quell'oggetto non apparteneva a me, ma lui insistette, dicendo che l'aveva trovato sul mio letto. Ed il letto in questione, era proprio il mio.
Così, decisi che quel dono era un segno.
Una dottoressa un giorno mi disse: "ricordati, non essere mai come un fiore reciso, perchè i fiori recisi sono belli da vedere, ma non hanno radici e prima o poi moriranno".
La margherita ricamata su quella conchiglia mi ricordò lei.

Un altro giorno io, Melissa e Laura iniziammo a camminare insieme, ma, dopo aver fatto la spesa per il pranzo, ci distaccammo l'una dall'altra.
Il punto era che, se avessimo voluto pranzare, ci saremmo dovute reincontrare, perchè io avevo il pane, Melissa il tonno e Laura i pomodori.
Laura, avanti a noi, si fermò in un'area di descanso.
La vidi in lontananza. Era seduta sul tavolo con i piedi appoggiati sulla panchina.
Io che, un riposino me lo sarei fatto volentieri, vista l'ora e visto il caldo, quando la raggiunsi mi sedetti accanto a lei, ed insieme aspettammo Melissa, che non tardò ad arrivare.
Quando Melissa si avvicinò a noi, disse: "oh guardate, un quadrifoglio" e lo raccolse.
Qualche secondo più tardi, Laura chinò la testa e disse: "ragazze, ce n'è un altro". E lo raccolse.
Così, anch'io chinai la testa, e come per magia, un altro quadrifoglio era li ad attendermi.
Tre quadrifogli li per noi. Ci mettemmo a cercarne altri, ma non ne trovammo più.
Poco più tardi, da dietro la curva, ecco spuntare Matteo, con il suo inseparabile bastone ed il suo passo veloce.
Tutte tre ci guardammo, incredule.
Che fosse un segno?!

Questa volta, la scenetta si svolge a Fromista.
Serata fredda. Pioggia e vento non ci avevano lasciato tregua per tutta la giornata.
Dopo cena, io , Melissa, Laura e Matteo uscimmo per farci una bevuta.
Sapevamo che il coprifuoco era alle dieci e "puntualmente" rientrammo alle 10.15.
Ovviamente, la porta dell'ostello (che dava sul cortile) era chiusa.
Eravamo già rassegnati al fatto di dover passare una notte "al fresco", quando la porta, tutto ad un tratto, si aprì e sbucò Jordi!!!
Iniziammo ad abbracciarlo ed a festeggiare, chiedendogli come avesse fatto a sentirci!!
Lui ci rispose che non lo sapeva!
Si trovava nella sala comune, quando qualcosa gli disse di andare all'entrata!!

Laura, Melissa ed io quando trovammo i tre quadrifogli


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