mercoledì 2 luglio 2014

IL CAMMINO DI SANTIAGO "ed i suoi magici incontri"

Ho condiviso il mio cammino con tante persone, chi più giovane, chi più anziano di me.
Capitava di incontrarsi un po' per caso. 
Spesso capitava mentre si camminava, oppure una volta giunti all'albergue.
Ricordo che Franco, Lella e Domenico li conobbi all'accueil di Lourdes, dopo averli intravisti all'aeroporto di Bergamo.
Simone l'ho incontrai durante la prima tappa, da Saint Jean a Roncisvalle.
Ero quasi giunta a destinazione, quando sentii alle mie spalle, il rumore di pesanti scarponi.
Mi si affianca questo ragazzo che con espressione di un misto tra il serio e il divertito mi dice "ciao", e la prima cosa che pensai fu "ma c'ho scritto in faccia che sono italiana?".
Francesco avrei dovuto aspettarlo a Saint Jean, ma poi, gli diedi buca, partendo con un giorno di anticipo.
Avendo un amico in comune, ci eravamo messi in contatto prima della partenza dall'Italia.
Ci saremmo poi reincontrati a Roncisvalle, nella lavanderia, tra un panno bagnato e l'altro.
Con Melissa ho condiviso gran parte del viaggio, dopo la seconda settimana di cammino.
Ci eravamo conosciute a Roncisvalle, ma ci incontravamo solo sporadicamente.
Fu solo da Ages in poi che iniziammo a camminare insieme, giorno dopo giorno.
Serena l ha conobbi a Pamplona, durante la cena che facemmo in ostello!
L ha persi di vista dopo qualche giorno, ma ci saremmo poi reincotrate ad una decina di giorni di distanza da Santiago ed avremmo poi proseguito insieme verso Finisterre, condividendo una grande emozione alla vista dell'oceano.
Mai potrò dimenticare la prima volta che incontrai Stefania.
Camminava davanti a me con il suo bastone e cantava.
Mi piaceva starle dietro, perchè il suono della sua voce riempiva il silenzio che in quell'istante, mi circondava.
Poi sbucarono Samuele, Matteo, Laura e Giulia, l'inseparabile quartetto, che più tardi si separò.
E poi arrivarono Patcho e Jordi, dai paesi baschi. Guai a te se ti azzardavi a dire che fossero spagnoli.
Ricordo che una volta eravamo in un albergue (non ricordo precisamente dove) e l'ospitalera disse a Patcho: "ah, tu sei spagnolo". Io mi infilai nel discorso precisando che Patcho non era spagnolo, ma bensì basco.
Bè, non vi dico l'espressione di Patcho, mi fulminò con lo sguardo!! eh eh :)
Federico, Antonella, Sabina e Rosa.
Il professore olandese di cui non ricordo il nome, ma con cui camminai un'intera giornata per arrivare al monastero di Samos.
A fine giornata mi disse: "menomale che conosci l'inglese, altrimenti avremmo fatto scena muta tutto il giorno".
Sebastien, che conobbi a Roncisvalle.
Lui conosceva solo il francese e qualche parola di spagnolo. Io gli parlavo metà italiano, metà inglese, eppure con sguardi e gesti riuscivamo a capirci, raccontandoci anche confidenze.
A Sarria arrivarono anche Gian Guido e Luisa, rispettivamente il padre e la cugina di Serena.
Gian Guido capì, dopo il terzo giorno di cammino, perchè Samuele beveva sempre due birre durante la pausa. La prima era per recuperare, la seconda perchè ti dava energie per proseguire.
Claudia e Rita con i loro inseparabili cani e Fanni, che incontrammo prima di Astorga, da Daniel, il tipo che dormiva sul cucuzzolo della collina e viveva di semplicità. Stefania e Serena lo ricorderanno per il couscous, tornarono indietro per assaporarlo. :)
Poi arrivò Rossana, a Finisterre, la fine del cammino.
Condivisi con lei una parte degli ultimi giorni di permanenza alla "fine del mondo".
Ci sono stati compagni di viaggio per un giorno, a volte si condivideva anche solo una serata.
Con altri ho condiviso più giornate di cammino, con altri ancora, intere settimane.

GRAZIE

Una parte dei compagni di viaggio con i quali ho camminato.
(Santiago, 07/06/2014)

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