sabato 21 settembre 2013

VIETNAM: HOI AN

E' venerdi' sera, 20 settembre.
Dopo aver sostato due giorni a Nha Trang, ci rimettiamo in viaggio.
Salutiamo Inge e saliamo sul bus.
Un altro sleeping bus. Altri cinquecento chilometri in dodici ore, su strade pessime, con un'autista che il codice della strada se l'e' dimenticato, oppure non l'ha mai saputo.
La cintura di sicurezza, come sempre, e' un optional, i cuscini e le coperte sono sudici e ci persone che dormono nei due piccoli corridoi, su sottili materassini.
Visto cosi', sembrerebbe un bus di profughi.
Poco dopo la partenza, ci fermiamo da qualche parte lungo la strada. L'autista scende, il secondo autista anche, l'aiutante pure e noi non ne capiamo il motivo.
Ad un certo punto sentiamo il rumore di qualche attrezzo, come se stessero svitando qualcosa.
Giacomo scende a dare un'occhiata, mentre Debora coglie l'occasione per andare in bagno.
Una volta tornati a bordo mi spiegano che stanno aggiustando una gomma, che durante il breve tragitto si era bucata.
Quindi dove stavamo sostando era la casa di un "gommista". O perlomeno, e' cio' che sembrava.
Passa un'ora. L'autista torna a bordo, il secondo autista anche e l'aiutante pure.
La gente torna al proprio posto e le luci vengono spente.
Ripartiamo. Sono un po' preoccupata. La gomma e' stata semplicemente riparata e cio' che ci aspetta sono dodici ore di viaggio, con un lungo tratto lungo la costa.
Non riesco a dormire, cosi' osservo l'oscurita' della notte illuminata dalla luna piena.
La tappa successiva e' Hoi An, la citta' incantata dalle lanterne, cosi' scrive la guida di viaggio, aperta solo in casi eccezionali.
Arriviamo verso le otto di mattina, ed appena scesi dal bus, veniamo assaliti da taxi che ci chiedono dove dobbiamo andare, e ragazze che ci domandano se abbiamo gia' un hotel prenotato.
Come sempre ci siamo affidati a booking.com e decidiamo di raggiungere il nostro hotel a piedi.
Come ci indica la grande mappa, che si trova nel terminal dei busses, dovrebbe distare solamente cinque minuti da li. 
Hoi An risulta essere la cittadina piu' graziosa ed accogliente che abbiamo incontrato in Vietnam.
Incantata da lanterne, che le donano colori durante il giorno e luce durante la notte.



Anche qui, affittiamo le biciclette per visitare la piccola cittadina.
Graziose casette si affacciano sul fiume, ed un mercato, poco piu' in la', emana profumi ed odori ai quali non siamo abituati.
La carne, come il pesce, viene venduta per strada. Bancarelle improvvisate e bilance antiche per misurarne il peso.



Visitiamo la casa della seta ed una ragazza ci spiega tutto il processo di lavorazione.
In piu', ci svela come capire se il prodotto che stiamo acquistando e' seta pura al cento per cento oppure solo un falso.
Basta bruciarne un pezzetto per capire che cosa abbiamo tra le mani.
Se l'odore che la stoffa bruciata emana e' uguale a quello di peli bruciati e' seta pura, se e' uguale a carta bruciata e' meta' seta e meta' nylon, se e' uguale a plastica bruciata e' solo nylon.
Dicono che Hoi An sia la citta' piu' indicata per fare shopping, soprattutto per chi desidera abiti su misura. Credo che, proprio per questo sia affollata da tanti occidentali.
Noi non compriamo nulla, lo spazio nello zaino non ce lo permette, ma non possiamo non ammirare le coloratissime stoffe che i negozi esibiscono.

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