domenica 15 settembre 2013

VIETNAM: WELCOME TO HO CHI MINH

Partiamo per il Vietnam lunedi' 15 settembre, dall'aereoporto internazionale di Changi, raggiungibile dalla citta' di Singapore in soli 40 minuti con il treno, per un costo di circa un dollaro e cinquanta.
Il volo ci e' costato cento dollari australiani, one way, con un solo zaino da imbarcare.
Arriviamo ad Ho Chi Minh intorno alle tre del pomeriggio.
Dopo essere andati all'ufficio visti, aver passato il controllo passaporti e recuperato lo zaino, ci ritroviamo in una sala d'aspetto all'aperto.
Qui troviamo Debora ad aspettarci, unitasi a noi, per quest'avventura con gli "occhi a mandorla".
Decidiamo di scambiare i soldi in aereoporto.
Cento dollari australiani in dong e cento in dollari americani (qui e' possibile pagare anche con quelli).
Per il dollaro australiano il cambio non e' favorevole. Lo e' invece per l'euro e la sterlina.
Evitiamo invece, di comprare una scheda telefonica prepagata, perche', in ogni locale, ostello ed hotel e' possibile avere il wi-fi gratuito. Roba da non credere. In un paese dove praticamente e' la poverta' a fare da padrona, e' possibile trovare una connessione ad internet anche nel villaggio piu' sperduto tra le montagne. Oltre al fatto che, la maggior parte delle persone parla inglese.
Non sara' un inglese perfetto, ma il necessario per farsi capire.
Abbiamo con noi una guida di viaggio, che, se devo essere sincera, non abbiamo sfogliato nemmeno una volta.
Abbiamo piu' o meno letto diversi blog di viaggio, lasciati da qualche viaggiatore, sulle pagine di internet, annotando su un foglio "volante" (di quelli che prima o poi non saprai piu' dove hai messo), le varie tappe, che ci eravamo prestabiliti di fare. Niente piu', niente meno.
Tutto il resto sarebbe stato deciso al momento.
Viaggiando impari anche questo. A fare piani, ma soprattutto a disfarli e cambiarli. Cosi', per non correre  il rischio di disfarli o doverli cambiare, abbiamo deciso di non farne affatto.
Detto questo, non avevamo la minima idea di come raggiungere la citta' dall'aereoporto.
Ovviamente, i taxi non mancano mai, ma noi optiamo per un bus scassatissimo, di quelli che sembrano del dopo guerra (probabilmente lo sono).
Il prezzo del biglietto e' di cinquemila dong. Vi rendete conto?! Considerate che un euro e' pari a ventisettemila dong.
Saliamo a bordo. Diciamo all'autista dove si trova il nostro hotel, chiedendogli se gentilmente, potrebbe dirci quando dobbiamo scendere. 
Prendiamo posto, domandandoci se, l'autista avra' realmente capito la nostra richiesta.


Siamo fiduciosi ed attendiamo.
Il tragitto dura piu' di mezz'ora.
Era un bus di linea, di quelli che hanno un tratta precisa da seguire, per caricare e scaricare le persone, alle diverse fermate. 
Il bus rallenta (senza mai fermarsi) e le persone salgano e scendono "al volo".
Stupita mi guardo intorno.
Dal finestrino del bus lo spettacolo mi lascia a bocca aperta.
Sono ad Ho Chi Minh, in Vietnam, su un bus scassatissimo, che miracolosamente ha tutte e quattro le ruote, ed una miriade di motorini si riversa nelle strade, senza logica, fregandosene del codice della strada, delle precedenze, degli stop e, soprattutto dei pedoni, perche', ad attraversare la strada in Vietnam si rischia di essere investiti.
Credo di non averne mai visti cosi' tanti tutt'insieme, in vita mia.
Ed il rumore dei clacson e' fastidiosissimo. E' un bip-bip continuo, senza tregua. Tutti che suonano a tutti.


L'autista ci scarica dopo il mercato di Ben Thanh, il piu' famoso qui ad Ho Chi Minh, indicandoci la via del nostro hotel. Fantastico!!
Alloggiamo nel distretto numero uno. Caos totale. 
La stanza non e' nulla di esaltante, ma per noi, viaggiatori con pochi "spiccioli" e poche pretese, va piu' che bene.

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